Sì, hai capito bene, oggi siamo qui per parlarti di come saltare con il kite, quali sono i movimenti giusti da compiere. Prima di fare tutto questo però ti vorremmo consigliare di iscriverti a un corso kitesurf svolto da professionisti del settore.
Potresti ad esempio accedere al sito www.prokitesardegna.com, per conoscere la loro scuola kitesurf e i loro corsi pensati su misura per ogni novello serfista.
Scuola kitesurf: la tecnica del salto
Soffermandosi a pensare al freestyle che compiono gli esperti del paracadute, possiamo affermare che il salto sia la tecnica che sta alla base di tutte le evoluzioni. Una manovra che permette di staccarsi dall’acqua ed utilizzare il kite come un paracadute.
Del salto vanno considerate:
- altezza;
- tempo di permanenza in aria;
- lunghezza.
Tutte variabili che possono modificarsi in base all’intensità del vento. Per quanto tu possa essere bravo nelle evoluzioni, più vento c’è e più si sarà in grado di saltare in alto, altrettante importanza ce l’ha l’attrezzatura.
tipologie di salti
Tra le evoluzioni del kitesurf è possibile distinguere 2 tipologie di salto:
- Pop ad ala ferma;
- Pop con movimento dell’ala
In entrambe i casi è indispensabile avere una buona velocità di planata. In effetti più si sarà veloci e più si avrà la possibilità di un salto potente. L’ala dovrà essere mossa verso le 12, in un primo momento esso deve essere rilasciato mentre il kite sale velocemente, nella fase di pop deve essere cazzata forte per avere più lift.
Se tutti i movimenti verranno svolti nella maniera corretta il salto sarà molto alto.
Le fasi del salto
Una scuola di kitesurf ti insegnerebbe che il salto si compone di 3 momenti differenti:
- stacco: deve essere deciso;
- fase area: in cui occorre gestire il corpo del kite. Occorre essere in grado di gestire il corpo e il kite. Importante utilizzare i muscoli addominali;
- atterraggio: la barra deve essere ora lasciata per aumentare la portanza. Solo in prossimità dell’atterraggio si procede a cazzare per riprendere potenza e planare sull’acqua delicatamente.
Per il salto devi innanzitutto riuscire a planare a una buona velocità, andando poi a cercare quello che è il punto ottimale di stacco; con un comando deciso, il kite dovrebbe essere virato a ore 12.
A questo punto se tutto è stato fatto in maniera corretta ci si troverà sollevati dall’acqua ed è qui che comincia la fase aerea.
In questa fase del salto è importante guardare avanti e non il kite; il corpo deve trovarsi in posizione verticale e il kite deve rimanere sopra la testa, in questo modo si potrà iniziare una discesa morbida che porterà all’atterraggio.
Per riuscire ad avere un buon atterraggio deve essere richiamato il kite e quindi cazzare la barra. Durante l’atterraggio le gambe devono rimanere sempre piegate per evitare infortuni. Infine non bisogna mai perdere il controllo del kite.
Fare kitesurf in Sardegna
Le zone costiere italiane offrono non pochi spunti dove poter fare kitesurf. Ma una delle regioni più apprezzate dagli esperti di questo sport è sicuramente la Sardegna. La nostra isola piace molto a chi cerca il vento e vuole cimentarsi nel Kitesurf.
In fondo la natura sarda da molto tempo ormai appassiona tutti coloro che durante le loro vacanze non si accontentano solo delle spiagge, ma vogliono svolgere sport e attività all’aria aperta, soprattutto in acqua.
Le spiagge della Sardegna sembrano prestarsi perfettamente a tali scopi, grazie alla brezza sempre presente. Nelle giornate estive si possono arrivare a toccare i 20 nodi, vento perfetto per un’uscita in kitesurf.
Tra le zone della regione più apprezzate per il kitesurf ecco Punta Trettu, un piccolo angolo di paradiso, dove svolgere attività all’aria aperta, dove non solo si può cercare il vento perfetto, ma anche fermarsi all’ombra degli alberi che formano riparo per coloro che cercano qualche minuto di relax.